In pochi sanno quanta storia possegga ogni monumento che risiede nella vecchia capitale d’Italia e in questo articolo andremo alla scoperta di uno di questi, si tratta del Duomo di Torino. Per conoscere la storia, i misteri e le caratteristiche di un luogo tanto suggestivo quanto vissuto. Torino, da sempre definita la città magica, intrisa di segreti e leggende.
Si tratta del più famoso luogo di culto torinese, anche sede vescovile dell’arcidiocesi del capoluogo, situato in una zona decisamente intrisa di storia e definita anche come area sacra. Tale definizione le venne attribuita in memoria delle tre chiese sulle quali questo edificio è stato innalzato. Nello specifico parliamo della Chiesa dedicata a San Salvatore, la più antica di tutte. Poi di quella rivolta a San Giovanni Battista, famosa per la reliquia della mandibola del Battista in essa ospitata (ma della quale non si hanno più notizie), e infine la Chiesa di Santa Maria luogo di venerazione dedicato alla memoria della Vergine.
A colpo d’occhio, questa Cattedrale mostra tutti i principali tratti dell’arte rinascimentale, la sua facciata è realizzata totalmente in marmo bianco, con tre portoni di cui solo uno centrale. Accanto al Duomo è eretta la torre campanaria (1470), al suo interno si può ammirare una gigantesca croce latina che fa da pianta all’intera struttura. Per non parlare dell’imponente organo a trasmissione meccanica, composto da ben 3498 canne e 2 tastiere, realizzato da Giacomo Vegezzi Bossi che rappresenta uno dei punti focali più importanti.
È facile intuire come un luogo di questa portata possa avere un sacco di vicende da raccontare. Tante delle quali sono state tramandate dai nostri nonni e altre invece scritte nero su bianco sui nostri libri di storia.
È famosa in tutta Italia la presenza di numerose cripte e percorsi sotterranei che si nascondo sotto questa città ricoperta di Sampietrini. E anche in questo caso, non potevano mancare le decine di tombe e bare pronte da riempire posizionate nella cripta del Duomo torinese. La storia ci insegna che in questo luogo sono stati presenti per molti anni, e solo successivamente sposate nella cappella della Sacra Sindone, i resti di Emanuele Filiberto, Carlo Emanuele II, Amedeo VIII o ancora quelli di Federico Augusto della Torre e di numerosi altri artisti dell’epoca seicentesca. Ma c’è di più…
Anche le campane della torre del Duomo di Torino hanno una storia da raccontare. Infatti, intorno al 1354 i due vasi di bronzo precipitarono rovinosamente e per rimetterli in sesto venne chiesto il sostegno di tutti i torinesi. Una volta rimesse al loro posto, gli abitanti della zona giurarono di essere in grado di riconoscere quale delle due campane stesse battendo i rintocchi!
O ancora, il famoso incendio divampato in data 11 aprile 1997. Giorno in cui la Sacra Sindone rischiò di essere distrutta totalmente dopo millenni di accurata conservazione. Un corto circuito presentatosi durante la fase di restauro, costrinse i pompieri a sfondare la teca per salvare la Sindone ma portò alla rovina dell’altare e di alcuni monumenti.